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Il volume ritrae un secolo di storia del diritto americano, ponendo l'accento sulla grande frattura fra Ottocento e Novecento, che percorre il pensiero giuridico statunitense. La "trasformazione" sta nel passaggio dalla pretesa di neutralità e apoliticità della scienza giuridica alla presa d'atto della sua natura intrinsecamente politica. Il richiamo a principi universalistici è stato per molto tempo l'antidoto alle paure connesse alle scelte sociali. Ma già alla fine del XIX secolo il giudice Holmes elaborò una concezione del diritto come spazio per una consapevole creazione di valori e politiche sociali. Un'indagine che evidenzia la tensione fra neutralità ed effettività del diritto, tra compiti del legislatore e ruolo della giurisprudenza.